Allevi, nostro bersaglio preferito

Giovanni Boldini 1842-1931 è un magnifico e furbo illustratore dalla tecnica impeccabile, a cui bisogna riconoscere un’invenzione apparentemente banale, in realtà formidabile, che ha fatto la sua fortuna. Nei suoi ritratti (non ha dipinto altro tutta la vita) allunga le figure, un po’ come El Greco, solo che quelle del Greco sono tragiche o mistiche, quelle di Boldini fatue ed eleganti. Ora, siccome desiderio supremo di tutte le dame e i dandy che si fanno fare il ritratto è sempre stato, allora come adesso, di apparire più magri e più alti, ecco che un quadro di Boldini diventava lo specchio delle loro brame.

Furba, abbiamo definito la sua pittura; non brutta, tutt’altro. E’ bellissima: colori lucidi, pennellate sapienti, somiglianze sicure. Ma furba. Non c’è una goccia di sudore, una punta di dubbio, un gemito di sofferenza.

Arriviamo al dunque. Chi è il nostro contemporaneo, naturalmente di livello artistico infinitamente inferiore, ma gran furbacchione come lui, baciato dallo stesso successo e popolarità? Ma Giovanni Allevi, naturalmente!

Mancava da troppo tempo a insaporire le nostre uova avvelenate. Finalmente è arrivata l’occasione. Ce la dà un video che gira su Facebook: “Beautiful Ladies”. Il filmato è una sfilza di ritratti femminili di Boldini agganciati in sequenza con banali trucchetti di montaggio: zoom avanti e indietro, avvitamenti di immagini e simili. Roba casereccia. La colonna sonora è un brano di Allevi maliziosamente intitolato “Prendimi”.

Qui non c’è neanche la bellezza delle immagini ad aiutare. C’è solo la sua (di Allevi) banalità sconcertante (a nostro parere il brano è anche un po’ accelerato per contrabbandarci un virtuosismo inesistente del pianista). Uno dei suoi soliti pezzi fatti di qualche arpeggio sdolcinato, di armonie da Mozart de noantri, di temini naturalmente facilissimi. Un surrogato di musica.

Insomma, se vogliamo perfidamente definire, come fa una parte della critica, Boldini un pittore sull’orlo del gusto, della ricerca, dell’impegno artistico, dobbiamo limitare questo giudizio a prima del suo incontro con Allevi. Dopo “Beautiful Ladies”, i due sono rovinosamente precipitati insieme in fondo al canyon.

Come Vil Coyote.

 

PS. Sul Trovaroma di giovedì 12 luglio apprendiamo che Allevi è Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana; che proprio giovedì dirige un concerto sinfonico di musiche sue (purtroppo abbiamo un altro impegno; eh, eh!) e, sempre sulla stessa pubblicazione, ci viene offerto un significativo brano della sua autocelebrazione: “Travolto dalla musica abbandono ogni difesa, e, fragile ed emotivo, guardo il mondo col cuore di un bambino. La mia evoluzione giunge qui all’ingenuo e sublime incanto”.

Travolti anche noi da un irresistibile imbarazzo di fronte a questa sbrodolata di scemenze (non dimentichiamo che il nostro non è un teenager con turbe adolescenziali, ma uno scaltro ultraquarantenne), non possiamo però esimerci dal manifestare, come d’altra parte abbiamo sempre fatto, una grande ammirazione per il suo immenso intuito per il business.

Non ne sbaglia una.

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