Si sa, siamo a Roma...

27 novembre, Centro Islamico alla Grande Moschea di Roma. Convegno della Fondazione Ducci: Geostrategie Europee nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Presenti diplomatici arabi e africani e senatori nostrani. La città annaspa in un clima di emergenza attentati. Polizia e sirene dappertutto.

In macchina portiamo una piccola troupe di amici che devono filmare l’evento. E con loro naturalmente c’è l’attrezzatura: un cavalletto nel suo fodero, che potrebbe benissimo essere un bazooka carico, una valigia con macchina da presa e obiettivi, così grande da contenere una bomba atomica. Più varie borse, sacchi e sacchetti.

Pattuglione della polizia all’ingresso della moschea. “Dove andate?” “A filmare il convegno” “Vi aspettano?” “Si” “Va bene, andate, andate”. Ai bagagli, neanche un’occhiata. Ecco, queste sono le imponenti misure di sicurezza. Si sa, siamo a Roma…

Nel cortile della Moschea, magniloquente architettura di Paolo Portoghesi, una bella sequenza di vasche collegate da canaletti scavati nel travertino del pavimento. Evidente un richiamo all’Alhambra di Granada. L’acqua scende da una cascatella al centro della scalinata, e scorre lungo i canaletti per riempire le vasche. Scende? Scorre? Dovrebbe, ma c’è un problema: manca l’acqua. Si sa, siamo a Roma…



Segnali stradali

 

TG su fatti di cronaca in Francia, in USA, in Germania. Nelle riprese di strade e piazze, c’è sempre qualche angolo di inquadratura con il suo bravo segnale di divieto di sosta o di senso unico, sempre perfettamente pulito e leggibile (certo, colpiti dalle sparatorie o dalla efferatezza dei delitti non ci si fa tanto caso, ma rivedendo…).

Da noi, invece, per fortuna le sparatorie e gli attentati non ci sono ancora stati, forse perché, si sa, siamo a Roma…E con le nostre indicazioni così chiare e pulite, i terroristi, al bersaglio non riuscirebbero neanche ad avvicinarsi.


Gioventù Italiana del Littorio

 

Su Via Parco del Celio, una stradina molto panoramica con vista sul Colosseo, riservata ai tram, dove, rischiando un po’, si può anche passeggiare, si affaccia un bell’edificio appena restaurato. Non siamo riusciti a sapere a cosa è destinato. Fatto sta che sulla facciata risplende, fresca di vernice e perfettamente leggibile, tanto che sembra (e forse è) fatta ieri, una scritta che dice: Gioventù Italiana del Littorio.

Si sa, come luogo siamo a Roma…ma come data pensavamo di essere nel 2015, e non nel 1938. O no?

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